martedì 29 gennaio 2013

Posizionamento in Joomla!


Per indicizzare un sito basta un link su un sito conosciuto da Google, mentre per posizionarlo è necessario un lavoro quotidiano.

  • In Impostazioni SEO metti a si le tre voci che riguardano la riscrittura delle URL


Impostazioni SEO








  • In Sistema > Impostazioni Cache puoi scegliere tra la Cache conservativa
  • Nel file Robots.txt compreso nell'installazione di Joomla! cancellere la riga Disallow: /images/ per permettere anche il posizionamento delle immagini presenti sul sito altrimenti inibito
  • Creare una Sitemap con estensioni apposite come XMap che generano il file XML da passare per esempio agli Strumenti per Webmaster di Google o di Bing
  • Usare un'estensione SEO e/o SEF, tra le più popolari e free c'è JoomSEF
  • Ogni pagina deve contenere un pulsante per il like su Facebook, per un retweet o per fare il +1 su Google
  • Cerca di registrare il tuo sito in Web Directory e portali, meglio se del tuo settore, e di scrivere articoli per siti che parlano del tuo stesso argomento e che ti permettono d'inserire link tematici al tuo sito.
  •  invita i visitatori del tuo sito a seguirti anche sui vari social dove potrai pubblicizzare il tuo ultimo articolo 
  •  i Feed RSS non dovrebbero mancare, rappresentano ancora il modo migliore che ha un visitatore per rimanere aggiornato sulle novità del tuo sito
  • Usa gli Strumenti per Webmaster di Google per monitorare gli accessi, come google analytics Con questi strumenti le poche cose veramente essenziali da fare sono:
    • impostare il target geografico del sito
    • inviare una sitemap
    • controllare errori nella scansione da parte di Google
    • impostare i tempi di scansione
  • La velocità è un fattore penalizzante non caricare il tuo sito di estensioni e moduli inutili, di grafica ed immagini pesanti
  • Utilizzare un titolo HTML distinto per ogni pagina, che è uno dei fattori che incide maggiormente sul posizionamento

Bibliografia:

Il posizionamento sui motori di ricerca di un sito in Joomla!

Siti web efficaci in Joomla. Migliorare le conversioni in 4 passaggi.

- Vuoi un sito web efficace? Si ma non troppo.

10 errori da non commettere per il posizionamento del nostro sito

giovedì 3 gennaio 2013

 

Tre servizi di self-publishing a confronto: Lulu.com, Youcanprint.it, Ilmiolibro.it.

lulu-youcanprint-ilmiolibro.png
Sei un autore che ha scritto un libro e stai pensando di utilizzare un servizio di self-publishing? Allora forse questo articolo potrebbe interessarti: io sono appena passato da questa esperienza e ho deciso di raccontarla qui.
Il 30 dicembre 2010 ho pubblicato il mio primo libro, intitolato Oltre – Storia e analisi del capolavoro di Claudio Baglioni. Per pubblicarlo ho utilizzato con soddisfazione un servizio di self-publishing (detto anche book on demand o print on demand), che mi ha permesso di evitare di andare alla ricerca di un editore disposto ad investire sul mio progetto. Prima di lanciarmi in questa “impresa” ho confrontato i servizi disponibili, e dopo diverse ricerche ho trovato quello adatto a me. In questo articolo confronterò quelli che secondo me sono i tre principali servizi utilizzabili in Italia: Lulu.com, Youcanprint.it e Ilmiolibro.it.
Il mio libro è stato pubblicato utilizzando Lulu.com, che è un sito americano di self-publishing (auto-pubblicazione) grazie al quale chiunque può facilmente pubblicare un libro senza fare la classica trafila di richieste per trovare un editore. Funziona così: l’autore è responsabile al 100% di ciò che scrive, ma si deve occupare anche di tutto il resto, ovvero della correzione di bozze, dell’impaginazione e della copertina del libro. Quando è soddisfatto di ciò che ha fatto, gli basta caricare il file di testo e il file della copertina sul sito di Lulu e a quel punto Lulu creerà immediatamente una pagina di vendita del libro, con il pulsante per acquistarlo con carta di credito (questa è la mia: compra il libro, se ti piace la musica di Claudio Baglioni!). Quando qualcuno compra il libro dal sito, Lulu lo stampa in una sola copia e lo invia alla persona che lo ha ordinato.
I vantaggi sono i seguenti:
- non si perde tempo a cercare un editore disposto a pubblicare il libro
- Lulu trattiene per sé solo il 20% dei guadagni effettivi (tolte le spese vive di stampa). Tolte le spese di stampa, all’autore rimane ben l’80% del guadagno netto (nel mio caso si traduce nel 50% del prezzo di copertina).
- nessuna spesa per l’autore (a meno che l’autore non voglia comprare delle copie per regalarle o per venderle in prima persona. In questo caso l’autore compra le sue copie a prezzo scontato).
- l’autore rimane titolare al 100% dei suoi diritti d’autore. Significa, in pratica, che può fare del suo libro ciò che più gli pare: non ha alcun tipo di vincolo editoriale e ad esempio può anche ripubblicare lo stesso libro con un altro editore (purché a sua volta lasci all’autore il 100% dei diritti d’autore – come Youcanprint, di cui parlo più avanti).
Gli svantaggi sono invece questi:
- l’autore deve fare tutto da sé, sia durante la scrittura (correzione di bozze, impaginazione, copertina), che dopo (promozione, eventuale realizzazione del sito internet, eventuali presentazioni).
- non si ha la distribuzione nelle librerie. Essendo Lulu un editore americano, non c’è la possibilità di poter far ordinare il libro da una libreria italiana perché il codice ISBN fornito da Lulu è appunto un codice americano, non riconosciuto dalle librerie italiane.
Una alternativa a Lulu può essere Youcanprint.it, un servizio in tutto e per tutto simile a Lulu con il vantaggio che è italiano.
I vantaggi rispetto a Lulu sono questi:
- essendo un editore italiano fornisce un codice ISBN italiano che dunque rende i libri ordinabili dalle librerie italiane.
- migliore qualità di stampa (non che Lulu sia male, ma questa è comunque meglio)
Il principale svantaggio invece è il seguente:
- minore guadagno per ogni copia venduta: Youcanprint riconosce all’autore il 20% per cento del prezzo di copertina (che è poco rispetto a Lulu ma è comunque tanto rispetto a ciò che rilascia un editore tradizionale, che è intorno all’8-10%, quando va bene).
Una terza opzione di self-publishing, oltre a quelle già illustrate, è quella offerta da Ilmiolibro.it, che personalmente non ho usato e sconsiglio perché ha due grosse pecche:
- non rilascia alcun codice ISBN. In questo modo, l’autore è anche editore di sé stesso (mentre Lulu e Youcanprint risultano comunque editori del libro). In quanto editore, l’autore sarebbe tenuto anche (volendo fare le cose a norma di legge) a svolgere tutte le pratiche burocratiche che spettano agli editori, come il deposito presso la Biblioteca Nazionale di Firenze, ecc. Oltretutto, vendere un libro senza ISBN è una procedura illegale (di cui, leggendo il contratto, quelli de Ilmiolibro se ne lavano le mani, non essendo loro editori ma solo stampatori, a questo punto…).
- Leggendo varie opinioni sui forum, sembra che la qualità di stampa offerta da Ilmiolibro sia pessima.
Personalmente, consiglio Lulu.com per la vendita su internet e simultaneamente (visto che si può fare) anche un’edizione con Youcanprint.it, per raggiungere le librerie italiane (sia pure solo su ordinazione delle singole librerie che lo richiedono).
Alla faccia degli editori tradizionali. Tié!

Editori fai da te

Dal sito

 http://www.specchiomagico.net/editorifaidate.htm


Come vendere un libro autoprodotto?
Un libro pubblicato in proprio, con o senza codice ISBN (che serve solo per vendere tramite librerie, non se vendete voi), può essere venduto dal service, direttamente da voi o indirettamente da un libraio amico che accetta il conto vendita. Diciamo “libraio amico”, perché è una formula odiata dalla maggior parte dei librai, che hanno a che fare già con migliaia di libri che arrivano attraverso i canali normali, per cui non hanno alcuna voglia di farsi carico anche delle opere anomale. Alcuni chiedono perfino soldi per esporre il libro... quindi non insistete, perché magari lo prenderanno, ma lo metteranno in un angolo dove nessuno lo potrà vedere, men che meno comprare, e poi ve lo renderanno sporco e malconcio al punto da essere buono solo da buttare.

Siete obbligati a rilasciare la ricevuta, sia per il conto vendita sia per le copie vendute a singoli acquirenti: per questo esistono blocchetti, da comprare in cartolerie specializzate (tipo Buffetti), in duplice copia. La prima ha il retro a ricalco; la compilerete e darete l’originale a chi compra, la copia inferiore al commercialista. Ricordate di tenere tutte le fatture del service per i calcoli dei vostri guadagni e dell’imponibile ai fini fiscali.
I compensi del diritto d’autore hanno una deduzione forfettaria del 25% (del 40% se l’autore ha meno di 35 anni).
Attenzione: vendere tramite il vostro sito potrebbe essere considerato e-commerce e avere quindi obbligo di partita IVA.

Chi ha un bel giro di vendite può aprire direttamente la partita IVA.
Esiste un servizio di “tutoraggio” con assistenza gratuita per via telematica o personale negli uffici delle agenzie delle entrate. Ma se non ve la sentite di fare i piccoli imprenditori, o se avete paura che vi costi troppo in soldi, tempo e fatica, scegliete altre vie e ricordate che, se avete alle spalle un editore (normale oppure on demand), anche guadagnando milioni di euro vi basterà compilare una notula con ritenuta d’acconto...
 
 
Qualche indirizzo
 
Eccovi una piccola lista di service e/o editori per stampa on demand. Quasi tutti danno la possibilità di farsi un preventivo on line: approfittatene e comparate attentamente (ogni extra incide sul prezzo totale) i costi e le prestazioni offerte.
http://artemuse.altervista.org/il-circuito-editoriale/
www.blurb.com
www.book-on-demand.it
www.dpsonline.it
www.ilmiolibro.it
www.librofacile.com
www.librostampa.it
www.lulu.com
www.phasar.net
www.screenpress.it
www.stampaetica.it
www.stampalibri.it
www.studiocreativity.com
www.tecnograficarossi.it
www.unibook.com
www.youbooktube.it
www.youcanprint.it
 

Conversione di contenuti per Amazon Kindle

Interessante questo Manuale-di-pubblicazione-in-Amazon-Kindle  che
che descrive i principali modi in cui editori, autori e case di conversione possono rendere fruibili i loro contenuti attraverso Amazon Kindle


E sarebbe interessante leggere questo: Come pubblicare un libro con createspace formato kindle

Come usare createspace in Italia


Da sito maurolongo.wordpress.com

Per usare dall’Italia CreateSpace, il servizio di print on demand di Amazon. Gli autori italiani 
senza conti esteri, possono selezionare come metodo di pagamento gli assegni (inviati per posta), senza costi aggiuntivi se l’indirizzo di spedizione dell’assegno è (per esempio) l’Italia. Gli assegni verranno spediti con cadenza mensile, ma solo quando si raggiunge un minimo di 100 euro / 100 dollari / 100 sterline di royalties. Per la precisione si riceveranno assegni separati per le royalties in dollari (Amazon.com), sterline (Amazon.co.uk), ed euro (Amazon.it, Amazon.fr, Amazon.de e Amazon.es).

E' da verificare invece il seguente paragrafo:
Non è inoltre necessario inserire un Tax Identification Number (TIN), legato al sistema fiscale americano. Chi non segue questa procedura si vedrà infatti semplicemente “caricata”una tassazione del 30% sulle royalties mensili che gli verranno attribuite quando il suo libro è venduto su Amazon.com (ok, è tanto, ma volendo ci si può anche iscrivere in ogni momento e ritoccare questa percentuale). Gli stessi articoli venduti da altri mercati Amazon (come Amazon.it) non avranno questa tassazione.


Come ottenere il codice EIN per rivenditori o distributori americani

Dal sito www.anakina.net
Di Carla (del 07/12/2012 @ 09:21:37, in Scrittura & Lettura)


Se si vende il proprio libro tramite un retailer americano, come Amazon.com (non Amazon Europe), CreateSpaces oiTunes, o tramite un distributore americano, comeSmashwords, se non si possiede un ITIN (codice fiscale americano per non residenti negli USA) o un EIN (codice per entità business), il fisco americano trattiene automaticamente il 30% dei vostri diritti d’autore. Poiché esiste un trattato fiscale tra Italia e Stati Uniti, questa percentuale può essere ridotta a zero, se si fornisce al retailer/distributore un vostro codice ITIN o EIN valido.
Ottenere un codice ITIN è una procedura che comprende tra le varie cose l’invio del proprio passaporto. È un po’ lenta e spesso non va a buon fine. Potete trovare qui l’intera procedura (in inglese).
In questo articolo invece si spiegherò brevemente come ottenere un EIN.
Prima di tutto una premessa. L’EIN è un codice di tipo business, un po’ come la nostra partita IVA, ma non è una partita IVAnon ne serve una per richiederlo e non comporta assolutamente gli stessi obblighi di una partita IVA (che tra l’altro non esiste in America).
Noi autori indipendenti, in quanto editori, possiamo essere considerati agli occhi del fisco americano come piccoli imprenditori stranieri residenti all’estero e come tali possiamo richiedere un codice EIN.
Non essendo cittadini americani e vivendo al di fuori degli Stati Uniti, possedere un EIN non implica alcun obbligo di compilare una dichiarazione dei redditi negli USA, anche perché con la procedura che vi sto per spiegare si fa in modo che tutto ciò che guadagniamo come diritti d’autore in America debba essere poi dichiarato nel nostro Paese, proprio in base al trattato fiscale che vi dicevo sopra (qui potete trovare informazioni e il testo completo del trattato; quello che ci riguarda è l’articolo 12 comma 3).
Giusto per essere sicura, ho contattato l’IRS a questo link e ho ottenuto la seguente risposta a conferma di non avere l’obbligo di dichiarare alcun reddito relativo ai miei diritti d’autore al fisco americano.
“Since you are a nonresident alien and you are a sole proprietor, since the royalty income is not effectively connected with the conduct of a U.S. trade or business, you have no filing requirementssince the proper tax was withheld based on the treaty between the U.S. and Italy.”
A chi non si fida posso inoltrare la mail ricevuta, che contiene tra l’altro l’ID e il nome dell’impiegato, che l’ha scritta, oltre che dei contatti telefonici.
Chiarito questo passiamo a come ottenere l’EIN. Questa procedura vale per individui singoli, liberi professionisti o al massimo titolari di ditta individuale. La compilazione dei moduli altre entità aziendali (case editrici che ha abbiano più di un proprietario) è diversa.
È necessario prima di tutto scaricare il modulo SS4, che potete trovare a questo link:http://www.irs.gov/file_source/pub/irs-pdf/fss4.pdf.
Ecco come compilarlo (indico solo le sezioni da compilare).
Sezione 1: nome e cognome (se siete titolari di una casa editrice con cui pubblicate e di cui siete l’unico proprietario, es. Pinco Pallino Editore, inserite qui la ragione sociale, altrimenti mettete il vostro nome);
Sezione 4a: città, CAP, Italy;
Sezione 7a: nome e cognome;
Sezione 8a: mettete il segno su No;
Sezione 9a: mettete il segno su “Sole proprietor” senza aggiungere altro;
Sezione 10: mettere il segno su “Compliance with IRS withholding regulations” e poi su “Other (specify)”, scrivere quindi dopo la freccetta: “To obtain a reduction of withholding imposted by section 1441 pursuant to an income tax treaty”;
Sezione 18: mettere il segno su No; accanto a “Name and title (type or print clearly)” ripetere ancora nome e cognome; scrivere il proprio numero di telefono sotto “Applicant’s telephone number (include area code)”; scrivere il proprio numero di fax (se ne avete uno) sotto “Applicant’s fax number (include area code)”.
Quindi stampate il modulo e aggiungete a mano quanto segue:
firma accanto a “Signature”;
data accanto a “Date”.
Una volta compilato il modulo potete inviarlo nei seguenti modi:
1) per fax al 001 (267) 941-1040 (io ho fatto così e ha funzionato);
2) per posta all’indirizzo:
 Internal Revenue Service
 Attn: EIN International Operation
 Philadelphia, PA 19255
 USA
In alternativa potete telefonare all’IRS e ottenere il vostro codice EIN in dieci minuti, ovviamente se parlate bene l’inglese e avete molta fretta (tenete conto che telefonare negli Stati Uniti può essere un po’ costoso). Per farlo, seguite le istruzioni in questo sito.
Dopo circa un mese/6 settimane, riceverete una lettera dall’IRS col vostro codice EIN.
Una volta muniti di EIN, dovete compilare il modulo W-8BEN, che potete scaricare qui:http://www.irs.gov/pub/irs-pdf/fw8ben.pdf.
Ecco come compilarlo (indico solo le sezioni da compilare).
Sezione 1: nome e cognome (o quello che avete messo nella sezione 1 del modulo precedente; deve corrispondere);
Sezione 4: via e numero civico, nella prima riga; città e CAP, e poi Italy (nel riquadro “Country”), nella seconda riga;
Sezione 6: il vostro codice EIN e il segno su EIN;
Sezione 7: il vostro codice fiscale (o partita IVA se nella sezione 1 avete messo il nome della vostra ditta individuale), ma non è obbligatorio (io l’ho messo);
Sezione 8: qui va messo un codice di riferimento che cambia a seconda del retailer/distributore. Nel caso di Amazon dovete mettere il vostro codice editore che trovare in basso a destra nella sezione “account” di KDP (io ho aggiunto accanto anche la scritta KDP Publisher). Nel caso di Smashwords potete mettere il vostro nome utente oppure il vostro indirizzo e-mail di riferimento (io ho messo entrambi). Per altri retailer o distributori seguite le istruzioni nei rispettivi siti;
Sezione 9: mettere il segno su a e scrivere Italy; mettere il segno su b;
Sezione 10: scrivere 12 accanto ad “Article”; 0 prima di %; nella stessa riga aggiungere “Royalties, other”; nella riga sotto aggiungere “Beneficial owner is a resident of Italy”;
Infine nella “Part IV” scrivere “self” sopra “Capacity in which acting”, quindi stampare e firmare dopo “Sign Here”.
Dovete preparare un modulo per ogni retailer e distributore e inviarlo all’indirizzo indicato nel loro sito. Potete usare anche la posta prioritaria, non serve la raccomandata e comunque così arriva prima.
Nel caso di Amazon.com, l’indirizzo è:
 Amazon Digital Services
 Attn: Vendor Maintenance
 PO Box 80683
 Seattle, WA 98108-0683
 USA
Nel caso di Smashwords, l’indirizzo è:
 Smashwords, Inc.
 Attention Tax Compliance Dept.
 15951 Los Gatos Blvd., Ste 16
 Los Gatos, CA 95032     
 USA
Nel giro di un mese o poco più dovreste ricevere un’e-mail di conferma da Amazon, dal seguente indirizzo ap-1099@amazon.com. Se non avete notizie, potete scrivere voi stessi (in inglese). e chiedere se hanno ricevuto il modulo.
Più o meno nello stesso tempo, nel caso di Smashwords, nella pagina “Edit/setup payee information” del vostro account apparirà la seguente scritta “Your W-8 tax form was received on [data], and your withholding is currently set at 0%”.
A questo punto avete fatto tutto e potete vendere tranquillamente i vostri libri senza che vi trattengano neppure un centesimo.
Importante: questa procedura è valida alla data odierna. Non posso sapere se in futuro cambierà qualcosa. Non sono un’esperta di fisco americano. Se avete dubbi, contattate l’IRS (www.irs.gov). Se avete dubbi relativi al vostro retailer/distributore, contattate il suo servizio di assistenza.
Posso solo dire che io ho seguito questa procedura ed è andata a buon fine in esattamente due mesi, con l’unica spesa di un fax e due francobolli.

Aspetti fiscali nel self publishing


Estratto dal sito scrittoritalianindipendenti

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Come devono essere considerati i redditi dalla vendita dei libri e/o dischi, o altra opera?I redditi che un autore consegue occasionalmente in ragione della sua attività intellettuale (libri devono essere inclusi nella categoria dei diritti di lavoro autonomo e cioè lettera b) comma 2, art. 53 del Tuir, e possono essere dichiarato nel mod. 730 al quadro D, rigo D3 senza alcuna limitazione dei proventi.

Fonte: http://www.uil.it/uilcultura/Nuova_pagina_57.htm

 Articolo 53 - Redditi di lavoro autonomo.
2. Sono inoltre redditi di lavoro autonomo:

a) (lettera soppressa);
b) i redditi derivanti dalla utilizzazione economica, da parte dell'autore o inventore, di opere dell'ingegno, di brevetti industriali e di processi, formule o informazioni relativi ad esperienze acquisite in campo industriale, commerciale o scientifico, se non sono conseguiti nell'esercizio di imprese commerciali;